Fermare la progressione della malattia, consentire al paziente di avere la miglior vista possibile senza arrivare al trapianto di cornea. Ecco lo scopo delle moderne terapie per la cura del cheratocono.

Gli anelli intrastromali costituiscono un’opzione chirurgica minimamente invasiva progettata per stabilizzare o ritardare l’evoluzione del cheratocono. La loro funzione è quella di correggere la deformazione della cornea, ridurre i difetti refrattivi (in particolare la miopia elevata e l’astigmatismo irregolare) e migliorare quindi l’acuità visiva.

Se l’impianto di anelli non libera del tutto il paziente dalla necessità di utilizzare le lenti a contatto o gli occhiali, migliora notevolmente la qualità della sua vita: la tollerabilità alle lenti è decisamente maggiore e, in alcuni casi, è possibile abbandonarle del tutto per utilizzare semplici occhiali.

 

Che cosa sono gli anelli intrastromali

I Keraring sono degli anellini di plastica trasparente costituiti da due segmenti semicircolari di diametro, curvatura e spessore variabile. Previa un’attenta analisi delle caratteristiche del cheratocono del paziente e basandosi sulla classificazione morfologica dei dottori Fernandez-Vega e Alfonso, il chirurgo sceglie la tipologia di anelli più adatta.

Gli anelli sono realizzati in materiale artificiale, Perspex CQ Acrylic, che è lo stesso materiale utilizzato da più di 20 anni in chirurgia refrattiva per l’impianto di lenti artificiali intraoculari o per la sostituzione del cristallino opacato da cataratta. È quindi un materiale collaudatissimo che non dà problemi di rigetto.

Gli anelli vengono inseriti chirurgicamente mediante l’utilizzo del femtolaser che è in grado di creare un tunnel delle dimensioni desiderate con le caratteristiche adatte.

Come avviene la procedura

La procedura chirurgica viene eseguita ambulatorialmente con il paziente sveglio. Gli anelli vengono infatti impiantati in anestesia topica, cioè instillando qualche goccia di collirio anestetico nell’occhio. Tramite un laser a Femtosecondi di massima precisione, il chirurgo crea una “tasca” nella zona di maggiore spessore corneale (lo stroma) e inserisce gli anelli. L’intera procedura dura solo 15 minuti circa.

La riabilitazione visiva è pressoché immediata e il dolore post-operatorio quasi assente.

Dopo l’operazione, se necessario, viene applicata una lente a contatto protettiva, solita- mente rimossa il giorno successivo all’intervento. L’uso di colliri antibiotici e antinfiammatori consente un periodo post-operatorio più confortevole e sicuro e, generalmente dopo 3 giorni, il paziente può tornare alle sue consuete attività.

L’approccio più avanzato alla terapia del cheratocono si basa sulla sinergia fra le moderne soluzioni terapeutiche a disposizione: poiché la malattia progredisce costantemente e in maniera imprevedibile, dopo l’impianto di Keraring è dunque altamente consigliabile eseguire un trattamento senza rischi come il cross linking mediante iontoforesi per stabilizzare ulteriormente la cornea.

Le due tecniche infatti si potenziano vicendevolmente e danno dei risultati davvero ottimali!

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